UPP, un anno dopo
A cura di Area Toscana e con il Coordinamento Nazionale hanno partecipato in presenza oltre 150 persone ed oltre 1000 online ed ha raccolto l’attenzione della politica e della stampa nazionale.
Abbiamo fatto il punto sullo stato dell’arte della normazione primaria e secondaria e sui suoi possibili sviluppi, nella consapevolezza che il decreto-legge 80/2021 avesse sì offerto per la prima volta la possibilità di inquadramento ordinamentale della figura del funzionario UPP, ma che il regime introdotto risultava transitorio perché collegato al PNRR, fosse ancora privo di una visione di qualità della giurisdizione e si mostrasse piegato ad obiettivi di rendimento quantitativo.
La voce dei protagonisti, le idee degli attori della giustizia,
l’impegno della politica e delle istituzioni
L’assetto dell’istituto, le sue criticità e le sue potenzialità, sono state discusse con interlocutori istituzionali politici e sindacali (dirigenti uffici giudiziari, CSM, sindacati, avvocati e dirigenti) e prima di tutto con i protagonisti, i funzionari UPP cui abbiamo voluto dare voce per avere un quadro delle loro impressioni, delle loro aspirazioni professionali delle loro valutazioni di questa originale esperienza.
Abbiamo posto al centro della riflessione la necessità di pervenire ad un più maturo e stabile inquadramento ordinamentale della figura dei funzionari addetti all’ufficio per il processo, verificandone gli spazi di inserimento nell’ambito della contrattazione del nuovo CCNI del Ministero della giustizia e verificando l’idea del sindacato e della dirigenza amministrativa del modulo organizzativo dell’ufficio per il processo.
Sempre avendo in mente l’obiettivo della realizzazione di una organizzazione del lavoro che, da una parte superasse l’isolamento del giudice nel processo lavorativo, dall’altra preservasse e coltivasse la qualità del lavoro presidio della indipendenza del magistrato, in particolare nella sua attività giurisdizionale.